Quando un comune con oltre 25 000 abitanti decide improvvisamente di crescere del 15 %, è necessario costruire qualcosina. E quando la volontà politica è semplicemente esemplare, nasce un quartiere come «Les Vergers» a Meyrin, un ecoquartiere a tutti gli effetti, per 3000 abitanti, suddivisi in 30 edifici. Due di essi, stando al parere dei loro creatori, non sono nemmeno degli immobili. Li hanno infatti denominati «Luoghi di incontro, interazione e collegamento tra gli inquilini».

Ubicazione dei due edifici longitudinali in costruzione ibrida in legno-acciaio-ibrido nel quartiere ecologico «Les Vergers»
Ubicazione dei due edifici longitudinali in costruzione ibrida in legno-acciaio-ibrido nel quartiere ecologico «Les Vergers»

Les Vergers è uno dei maggiori progetti residenziali innovativi della Svizzera. Il quartiere modello non si limita a soddisfare autarchicamente il proprio fabbisogno energetico, bensì funge da esempio per altri progetti anche in termini di sostenibilità sociale. Sono tre i sacri pilastri della sostenibilità sui cui poggiano i due edifici a struttura longitudinale di nove piani, con 182 appartamenti, 10 sale comuni e studi progettati da labac architectures: solidarietà sociale, responsabilità ecologica ed efficienza economica.

Théo Bellmann, Architetto, labac, architectures et espaces chantiers (a destra)
Già in fase concorsuale, avevamo progettato lo scheletro in cemento e la facciata in legno. Théo Bellmann, Architetto, labac, architectures et espaces chantiers (a destra)

E il rispetto degli stessi si manifesta già nell’ambito del principio di costruzione. Benché nel bando di concorso si auspicasse una costruzione massiccia, gli schizzi di labac architectures evidenziavano già uno scheletro in cemento e una facciata in legno. L’idea della costruzione ibrida – portata avanti con convinzione – si è imposta presso i responsabili delle due cooperative edilizie CODHA e Voisinage, con buone basi ecologiche.

Alla stregua dei pilastri sociali, il progetto non si è sviluppato solo nelle menti degli architetti. Anche il capitolato d’oneri, redatto insieme ai futuri inquilini, richiedeva alcune particolari soluzioni collettive. Hanno così preso forma gli «spazi comunitari sovradimensionali con funzione bioclimatica»: parete di roccia, serra, foyer, sala di musica, atelier artigianale fino al supermercato organizzato in maniera partecipativa e ad altri spazi comuni. Secondo le richieste, sono stati realizzati persino degli appartamenti per nuclei numerosi fino a sei locali.

Montaggio del piano mansarda con i futuri inquilini
Luoghi e collegamenti: Il progetto «des lieux et des liens» è un luogo d’incontro per operatori edili, futuri inquilini e l’intero quartiere.
Vista frontale dell'edificio rosso
Vista laterale dell'edificio longitudinale rosso, a destra di esso quello bianco.
Vista frontale dell'edificio bianco
La comunità è anche in prima linea nel giardinaggio, sia che si tratti di giardinaggio che di socializzazione.

Il bando di concorso in due fasi era complesso e persino insuperabile secondo alcuni colleghi di lavoro. Tuttavia, per labac architectures partecipare era una questione di cuore. Dopo aver sviluppato concetti analoghi per un altro progetto, avevano deciso di vincere questa gara impossibile. Ricorrere al tema del legno si rivelò una mossa utile. Una visita delle due cooperative committenti durante lo sviluppo del progetto agli stabilimenti Renggli si è rivelata decisiva per i responsabili e la delegazione di futuri inquilini a seguito. Come detto, essi sono stati fortemente coinvolti e impegnati in tutto il processo di costruzione.

L’interesse delle cooperative era talmente grande che gli architetti hanno fatto allestire sul posto un «espace chantier», una sorta di combinazione tra infocenter, area concerti, luogo per merende e giardino comune. Creare degli spazi collettivi e attorno agli stessi concentrare gli appartamenti era altresì una delle idee portanti del progetto.

Foto di gruppo dei partecipanti al progetto e dei membri della cooperativa
Costruzioni cooperative: L’arte di unire tante voci e tante idee sotto lo stesso tetto.
Vista su un appartamento di 14 locali con cucina aperta e soggiorno, separabile con un'ampia porta scorrevole.
Vista su un appartamento di 14 camere.
Sala comune ad uso variabile con soffitto alto
L'uso delle 15 sale comuni è determinato dagli inquilini.
Gli inquilini nel loro soggiorno arredato in stile moderno con vista sul balcone e sul Giura.

Un aspetto cruciale era il finanziamento. Soddisfatti in maniera esemplare i criteri di «solidarietà sociale» e «responsabilità ecologica», si trattava di garantire l’«efficienza economica». E, considerati il minor dispendio di energia grigia, l’elevata qualità di fabbricazione, la rapidità di realizzazione e la durata di vita del legno, anche questo aspetto è stato risolto in maniera edificante! Ora si tratta di osservare in tutto relax come questo «villaggio verticale» si riempirà di vita.

Dettagli del progetto di costruzione

CommittenteCooperative CODHA e Voisinage
Architetturalabac, architetures et espaces chantiers
Ingegneria statica costruzione in legnoRenggli SA
Standard di costruzioneMinergie-A-P-Eco
Anno di costruzione2017 - 2020
Destinazione188 appartamenti (da 2 a 14 locali)
9 spazi comuni
1 foyer
1 sala di musica
15 atelier artigianali
1 supermercato a organizzazione partecipativa
Costruzione del piano interrato, della
scalinata, del rifugio antiaereo e del
piano sottotetto
Cemento armato
Rivestimento (costruzione delle pareti
esterne e dell’attico)
Sistema di costruzione in legno
FacciataLastre di fibrocemento Eternit Linearis

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Autore

Foto di Texter Markus Gabriel
Markus Gabriel

Markus Gabriel è proprietario e direttore creativo dell'agenzia Angelink. Da anni scrive testi per la rivista per i clienti di Renggli «Fattore spazio».

Fotos: Julie Masson

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«I sacri pilastri»

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